Shuzo Azuchi Gulliver
Mercoledì sera leggerò poesie nella galleria d’arte DIECIDUE e regalerò strisce con poesie e immagini di Shuzo Azuchi Gulliver, vecchio amico giapponese. Accompagnerà la mia lettura il percussionista Walid Hussein.
Dare senso alle cose un posto un nome
adagio con pazienza poco a poco.
Non pretendere troppo da se stessi
trovare la misura delegare
considerar le proprie forze e gli altri
continuare però non rinunciare.
Avere piacere di essere italiani non significa essere nazionalisti. Siamo un paese pieno di fantasia e di solito parliamo pochissimo di denaro. Amiamo la famiglia, le realtà locali, la cucina e la compagnia a tavola, ci divertiamo a far bene i lavori difficili, accettiamo le anomalie. In nessun altro paese al mondo avrei potuto laurearmi in medicina da schizofrenica, con tanti medici che diventano schizofrenici, perché no?
I difetti italiani sono pregi
rovesciati all’indietro mal usati.
Sopravvivere è un’arte di bellezza
d’accogliere e cercare con passione.
Trovare il bene il bello la fortuna
è un lavoro di cernita e di scelta.
Camminare con calma senza rabbia
di disgrazie malori di sventure
che non devono incombere impedire.
La vita è un’avventura d’aria e luce
di voci suoni canti da ascoltare.
Shuzo Azuchi Gulliver
Gli oggetti hanno abitudini e costumi
che ritmano alla vita il dire e il fare.
Non onorare i modi crea sconcerto
distruggendo la logica dell’uso.
Il nostro stare insieme condividere
è fatica fortuna gioia slancio
è seme fiore frutto ramo d’albero
nella foresta dell’umana vita.
Shuzo Azuchi Gulliver
Sarò tradotta in giapponese, ma non andrò a Tokio: trenta ore di volo, non me la sento.
Lasciandomi tradurre in giapponese, via inglese, io penso di proteggere l’italiano.
Io penso all’italiano da salvare
con la mia poesia che piace a scuola.
Senza pensare al dopo al come al meglio
ogni giorno con calma avanti vado.
Shuzo Azuchi Gulliver
Inaugurerò la collana di poesie e dipinti ini striscia mercoledì 11 febbraio alla Galleria Diecidue per la mostra di Shuzo Azuchi Gulliver, amico giapponese. Accompagnerà la mia lettura il percussionista Walid Hussein, amico palestinese.
Gli amici che mi variano la vita
cambiandomi nel mentre che si cambiano
sono a gruppi diversi e mi completano
nei miei vari e complessi lati umani.
Sto leggendo “La riscoperta della patria” di Paolo Peluffo, edizione Rizzoli. “Un viaggio alla riscoperta dello spirito nazionale e dell’orgoglio di essere italiani per combattere la – Retorica del declino
Camminando sul prato sotto gli alberi
scende l’acqua ogni giorno alla fontana
che gorgoglia disseta dà fervore.
L’Italia ritrovata un uragano
di frastuono fracasso rabbia riso.
Gabriele Poli
Sto lavorando a una serie di strisce poesia e pittura.
Lo sforzo verità coraggio stima
di se stessi valore poesia
è fatica passione sortilegio
che segue la corrente reinventando
l’arte vita possibile del fare
coi meriti i difetti le avventure
nel mondo che si cambia del vissuto.
Una casa editrice virtuale, come la mia, richiede pochissimo lavoro. Ho un redattore volante, che nel tempo libero mi aiuta per la compilazione dei testi e procura l’ ISEN. Ho un coordinatore tipografico con indirizzo elettronico per l’invio delle bozze, che mi vengono rimandate elettronicamente in PDF per la correzione. Il coordinatore tipografico sceglie la tipografia adatta, mi porta a casa i libri stampati e invia le due copie d’obbligo alle librerie nazionali. La distribuzione è affidata per posta elettronica alla più importante libreria di Milano.
I lavori le leggi le abitudini
son tutti da rifare e reinventare
Ina Bianco
Il 27 dicembre ho scritto la prima poesia di capodanno. Ieri, 27 gennaio, il mio bravissimo coordinatore tipografico mi ha portato il libretto stampato “Poesie di capodanno” con diciannove poesie, altrettanti miei disegni Tomatis e la prefazione di Giovanni Mingrino. Per ottenere lo stesso risultato quanto tempo avrei impiegato con una casa editrice altra? E con quale probabilità una casa editrice altra avrebbe accettato l’impresa?
Maria Jannelli
Una trama e un ordito in ogni impresa
che giostrano gli umani tessitura.
La tela si fa insieme comparando
le trame con gli orditi e con le idee
degli altri che s’incontrano e si leggono
sul fare degli umani e sul sapere.
Non temere il confronto ma cercarlo
è l’arte di ricevere per fare
con i ricordi e le precisazioni
che aiutano il futuro e la speranza.