Vito Melotto
La poesia che incanta e disispera
che dà voce alle foglie e guarda il cielo
calpesta la città cammina in terra
per non perdere il fiato proprio e altrui.
Vito Melotto
Il bene che si cambia con il male
inventando cercando almanaccando
ed il male del meglio che s’infiora
per semi nuovi piante boschi cedui
e città di foreste da esplorare
diventate diverse pietre e genti.
Vito Melotto
Trovare una misura altra e dolce
nella città tranquilla e senza ansie.
Guerra e pace notizie tutto e nulla
si possono con calma sceverare.
Vito Melotto
Vito Melotto
scandendo nel profondo ritmo e suono.
Vito Melotto
Una cosa alla volta rallentare
c’è tempo per disfare e per rifare
ascoltare pareri ripartire
adagio senza fretta senza ansia.
La giornata si allunga il tempo avanza
e le cose pian piano poi si fanno.
Vito Melotto
Auguste Renoir
A me il gioco piace quando si vince tutti insieme, e vorrei non aver vinto una gara di sci cinquantasei anni fa, perché stavo scoprendo la poesia e la vittoria m’impedì di parlarne.
Uno dei miei fiorai sostiene che ho scritto una poesia in elogio del gioco e la vorrebbe per un amico appassionato giocatore. Io gioco a bridge, da quando avevo dodici anni, e gli ho portato la poesia per il bridge.
Giocare a bridge è stare in compagnia
mescolando i pensieri con le carte,
è agitare problemi nella mente
con piccole scommesse insieme e contro,
è evitare politica e conflitti
discorsi filosofici e poetici,
è godersi il ripetere variando,
fin tardi nell'età, di astuzie e regole.
La porterò stamattina al fioraio con la copia di un dipinto d’Auguste Renoir.
aiutare facendosi aiutare.