Salvatore Fratantonio
Il coraggio e l’amore poesia
è un dono che vivendolo si dona.
Parola meraviglia voce suono
di passione che accende vita e amore
sconvolgente memoria poesia.
Godere del silenzio nella quiete
traghettante ai pensieri le parole.
Donatella Lanzeni
Chiamare tutto il molto - e nulla il resto -
di quello che si afferra del placebo
è la mela serpente Adamo ed Eva
con l’etica e le stelle dentro e sopra.
Dare senso valore consonanza
all’esistenza scienza del placebo
vagliando la misura variegata
che lo limita affina gli da spazio
nel sapere dottrina conoscenza.
Angelo Riccobene
Franceschini è un esponente della pacificazione, sancita dalla carta costituzionale, redatta dagli eletti del 1946. I democristiani ebbero in quelle prime elezioni il 35,18 per cento dei voti, i socialisti il 20,72 per cento dei voti e i comunisti il 18,97 per cento dei voti. Le elezioni successive precipitarono l’Italia nella guerra fredda.
Non chiedere ma dar speranza pace.
non è molto è pochissimo ma c’è.
La strada della pace è un’invenzione
di qualcosa in comune da spartire.
È seguire la vita andare avanti
non urlare alla guerra ma spaccarla.
Angelo Riccobene
Due guerre mondiali, comunismo, fascismo, nazismo scoppiarono dopo il manifesto futurista in elogio della velocità. Viva il virtuale, che rallenta, pacifica, avvicina.
Cercare il modo altro arte e voglia
di abbellire inventare rifinire
per capire il progresso tradizione
dell’antico moderno vecchio e nuovo.
Luca Giovagnoli
Fare ordine scegliere buttare
è faticoso e stanca come scrivere.
Dare senso alle cose un posto un nome
adagio con pazienza poco a poco.
Disfarsi delle cose rifiutarle
riconoscere il vecchio liso inutile
Non pretendere troppo da se stessi
trovare la misura delegare
considerar le proprie forze e gli altri
continuare però non rinunciare.
Luke Andrews
Che cos’è l’invisibile del poeta Viviani? Si chiede Paolo Di Stefano sul Corriere stamattina.
Penso sia quello che io chiamo profondo, una ricerca di senso al vivere e al morire. C’è una frattura tra l’invisibile di Viviani e il mio profondo. Si chiama condivisione. Significa valicare la solitudine del consumismo, controllare il troppo oltre della tecnica, dare continuità ai propri oggetti oltre la morte diventata altra. Ho in progetto nove altre strisce di poesie con dipinti, e farò due pubbliche letture nella prima decade di marzo, accompagnata da Walid Hussein amico percussionista.
Io non pensavo al modo che vivevo
e non cercavo mai dentro il profondo
un senso del capire dire fare.
La poesia mi prese e fu un miracolo
di meraviglia e di condivisione
Bruna Aprea
Il mio limite è la sintesi, che non so esplicitare in analisi. La condivisione dell’esperienza con l’arte del dipingere e parlare altrui mi permette di analizzare le mie esposizioni poetiche, che solo i filosofi riescono a percepire in sintesi.
La vita è un uragano per chi ignora
la prigionia del vecchio morte e caos.
Claudio Cattaneo
Io vado in giro regalando poesie con immagini, che son copie di quadri moderni. Ho molto successo. Le poesie senza immagini e le immagini senza poesia non sarebbero accettate da chi cede il posto in tram, da portinai, mendicanti, farmacisti e bancari.
Non posso come nulla fosse stare
pioggia nuvole sole arcobaleno
mentre gioco col gatto sotto il fico.
Nel mio piccolo avanti adagio cerco
per me stessa e per gli altri di avanzare.
Shuzo Azuchi Gulliver
Il mio amico mendicante ha letto quattro volte la striscia di poesie per il pittore giapponese e ne è rimasto incantato.
Un anno tanti giorni per pensare
per cambiare i modelli e ritrovarli
per avere altro spazio ispirazione
per il fare poetico e l’agire.
Vecchie e nuove amicizie coi bambini
che ritmano gli incontri dando il senso
della vita comune a tutti quanti.
Bruna Aprea
Appoggiandomi a chi dipinge e alle conversazioni culturali, il mio poetare si concentra e prende senso. Per Bruna Aprea e il bar dei filosofi ieri.
Guardi il giardino che nessuno gode
ogni giorno più bello malinconica?
Cogli una rosa e un'altra, non pensare,
la morte viene e va, tu non ci credere.
La vita è un uragano per chi ignora
la prigionia del vecchio morte e caos.
Non credere alla morte ma saperla
e ricordare gli anni nel cammino
per la scelta dei limiti al volere
del soffrire decidere donare.
Avere tanti anni è un’avventura
che bisogna accettare coi garbugli
che impone riannodando fili e sorti.