Gregory Bateson
Nel sud d’Italia la schizofrenia non esisteva. Studiare la schizofrenia raccontata da un antropologo m’interessa molto. Di Gregory Bateson sto leggendo “Verso un’ecologia della mente”.
Nella prima parte ho sottolineato:
1) Nella ricerca scientifica si parte da due fattori iniziali: le osservazioni non possono essere confutate, e i principi fondamentali devono risultare verificati.
2) Nella ricerca di una testa di ponte tra i principi fondamentali propongo che si risalga ai primordi del pensiero scientifico e filosofico, certamente a un periodo anteriore alla scissione di scienza, filosofia e religione in attività distinte.
3) Mettiamo tutto insieme in un fascio, sviluppo-apprendimeno-comportamento. L’anatomia e la fisiologia stanno insieme in un fascio. Lo sviluppo sta nel mezzo.
Ugo Santoli
Il futuro non voglio prevedere
ma viverlo con gli altri nell’attesa
lunedì martedì mercoledì
quattro occhi otto mani sette teste
condividere dire confidarsi.
Non sono questi tempi di battaglie
rabbie guerre dispetti, ma del fare
adagio con pazienza meditando.
Umberto Faini
Il contratto sociale, leggi e regole,
che sancisce l'umana convivenza
veste il senso comune di bellezza
quando segue la vita e l'asseconda.
Gino Carrera
Ieri ho parlato a lungo della malattia mentale con un amico che ne è venuto fuori con la pittura e la solitudine in una baita in montagna. La pittura e una moglie dedita hanno salvato anche Gino Carrera. Una moglie devota protesse pure per anni dalla follia lo Schreber di Freud, che ne raccontò la storia senza rendersene conto.
Le assurdità che ho patito in balia degli psichiatri m’inducono a cercare rimedio contro le banalità del male che opprimono e deprimono quelli che sono fuori da non si sa bene che cosa.
Io sono guarita, con l’aiuto della poesia l’ospitalità e la fortuna, per merito di un meraviglioso psicanalista, da una malattia distruttiva e infamante: la schizofrenia paranoide.
È venuto il tempo di guardare l’accaduto per tentare di rendere agevole e possibile ad altri la mia straordinaria esperienza. Ho comprato tre libri sulla mente di Gregory Bateson, antropologo e psichiatra, pubblicati da Adelphi, che era negli anni sessanta l’editore dei miei amici intellettuali. Andrò a leggerli probabilmente in montagna tra qualche giorno.
Leggete Album diario e Al Corriere della Sera
Misi un anno a scrivere
per un ispiratore
la mia prima poesia
dedicata all’Italia
Un bel gioco, un bellissimo gioco,
e una volta insieme giocammo
anche alla bella Italia.
La meraviglia mi precipitò
in una dimensione diversa,
estranea, terrifica, mal pensabile.
Parola dietro parola,
pezzetto di carta con pezzetto di carta,
endecasillabo dopo endecasillabo.
Italia sempre solo e ancora pianto.
Non per il mondo perso nei ricordi
della storia che non torna eguale
se non nel desiderio di chi ignora
il tempo che si cambia sempre nuovo
nascendo dal passato che distrugge,
ma per la vita d'oggi che ci muore.
Piango solo perduta la speranza
dei giorni della rabbia e dell'angoscia
dell'ira che nell'odio ci sconvolse
strappandoci con lacrime alla guerra
poiché nella rovina il nostro volto
ritrovammo e il senso della vita
con l'armonia del tempo la natura
e fummo insieme liberi e fratelli.
Voi che moriste guardando le stelle
per questa terra or non è molto
e anche voi che per essa via la vita
buttaste senza colpa e contro voglia.
Forse già nell'ignoto che vi prese
male armati e privi di speranza
sapete che la morte non si salva
se non quando la lega a sé la vita,
la vita che continua oltre le idee
portando nuove gemme di speranza
che fa tacere dentro le parole
e ritrovare il ritmo delle cose.
Ma tu sei sempre ancora Italia bella
e sempre è dolce dire patria mia.