Ieri ho avuto sette bambini a un tè.
L’avere con i mobili i bambini
che camminano in casa è la ragione
del mio cercare spazio poesia.
Gentilini
Dare fiato alla vita avere idee
senza ignorare il dopo il come e chi
facilita viaggiando l’avventura
nell’autunno dicembre quasi inverno.
Il tempo è una ribalta col segreto
che nasconde le carte e le conserva
per chi le condivide e le continua
aiutando lo scrivere facendo.
Considerare a ottantun anni la fine della vita è un impegno naturale.
Morire quando ancora siamo vivi
e sappiamo giocare coi bambini
e aiutare i ragazzi mentre crescono
morire quando ancora si sa vivere
ogni giorno del giorno d'ogni giorno
diventare esquimesi per lasciare
la vecchiaia nel ghiaccio con la morte.
1995
Io mi sento ancora utile al mondo e voglio che la mia casa, i miei oggetti e i miei libri continuino a vivere dopo di me.
Il caso che allontana dal destino
bisogna con pazienza esorcizzare
cambiando la deriva poco o tanto
con coraggio passione fantasia.
Non posso altre parole aggrovigliare
ai già troppi progetti spazio tempo
Accontentare accontentarsi stare
nella quiete in silenzio senza fisime.
Claudio Zanini
La scelta dell’insieme variazioni
nell’impeto internet che a tutti dona
la possibile voglia di espressione
è un lavoro busillis complicato
tra bonacce e uragani in mare aperto.
Internet che sconvolge e riequilibra
cambia spazi misure tempi luoghi.
La lontananza è un mito che avvicina
distruggendo e inventando il prima e il poi.
Fuggire il visibilio in mutamento
che affastella parole gesti suoni
luci riverberanti ultra colori.
Spettacolo fracasso inconvertibile
nel vivere del fare dire esistere
con un tempo uno spazio odio amore
2005
Conoscere il visibilio per capire le vie di fuga: ieri ho assistito alla presentazione di un libro su un modaiolo importante, oggi presenteranno il libro di due grandi pettegoli.
Nella scacchiera della vita il dado
si rivoltola e cambia la sua faccia.
Sabato 5 luglio 2008 alla Sapienza di Roma ho presentato i miei tre ultimi libri pubblicati leggendo poesie accompagnata da Yuval Avital Israeliano chitarra classica e da Walid Hussein Palestinese percussioni. Ho trovato una Roma diversa, non ho incontrato neanche un romanaccio.
Le ragioni la logica il sapere
le regole le norme le tendenze
i diritti i doveri le certezze,
conservare stracciare ripescare
nel passato futuro poesia.
La poesia civile senza nomi
dell’alludere eludere lagnandosi
è impegno senza rischio che rimastica
cieca e sorda il silenzio del non dire.
Bruna Aprea
Non sono questi tempi di battaglie
rabbie guerre dispetti, ma del fare
adagio con pazienza meditando.