Pietro Nenni
Nelle elezioni del 1946 la democrazia cristiana ebbe il 35,2 % dei voti, il partito socialista il 20,7 % dei voti, il partito comunista il 18.9 % dei voti. Nelle elezioni del 1948 il capo dei socialisti, Pietro Nenni, aggregandosi a Togliatti, capo dei comunisti, avviò il suo partito verso l’attuale inesistenza, portò la democrazia cristiana all’egemonia politica del parlamento con il 48,5 % e rese il partito comunista italiano il più forte in occidente, precipitò l’Italia nella guerra fredda e la classe politica nella corruzione per l’apporto di denaro dall’Unione sovietica e dagli Stati Uniti. Mirella Serra ha scritto sugli eventi dell’epoca un libro “I profeti disarmati” in cui Pietro Nenni non è mai nominato, a quanto si legge nella pagina CULTURA sul Corriere della Sera oggi. La falsificazione della storia del 1948 rende noi italiani politicamente corrotti per natura.
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