Traduzione cinese e ospitalità
Di oretta (del 22/02/2008 @ 09:33:46, in Ed. Sotto la Pioggia - Campigli, linkato 38505 volte)

Massimo Campigli
Massimo Campigli

L’ospitalità è un dono reciproco, ospite è chi riceve e chi è ricevuto. Considero una grande fortuna la mia abitudine di condividere pranzi e cene. Tra i miei ospiti ho un persiano islamico, conosciuto per essermi interessata all’Islam dopo l’11 settembre, che mi ha chiesto di tradurre in farsi un gruppo di mie poesie, presentate in seguito con successo all’Università Islamica Azad di Teheran. Il mio traduttore persiano mi ha portato nell’Art Saloon, gestito dalla pastora valdese di Milano, e da una sua amica. Attraverso persone conosciute all’Art Saloon ho finanziato un concerto a Gerusalemme di arabi e israeliani insieme il 22 agosto 2006. Per via della via, attraverso l’Art Saloon, ho avuto una volta a pranzo nove cinesi tra cui Molly Butt, che mi ha ringraziato con una poesia scritta a mano in cinese, nella mia presunzione ho pensato avesse tradotto miei versi, gentilmente ha cominciato a tradurre mie poesie, ho preteso di pagare la traduzione. Siamo tutti contenti. Essere tradotta in cinese mi fa una propaganda straordinaria, per un prezzo ridicolo, se si considera il mercato.