
Andando avanti e indietro come un pendolo
tra la noiosità dei perbenismi
e l'irruenza delle trasgressioni
io cerco di salvare capre e cavoli
facendoli incontrare in casa mia
dentro la botte piena poesia
con la moglie ubriaca psichiatria
e quando ho troppo vino e troppi ebbri
o non ho più né cavoli né capre
c'è lo psicanalista aggiusta pendoli
che mi fa ritrovar le oscillazioni
tra le valenze della trasgressione
e le graziosità del perbenismo.
Decisi di raccogliere in libro tutte le poesie scritte per Tommaso Senise, l’analista che mi aveva salvato e stava morendo, senza tralasciarne nessuna per ragioni scientifiche, sono laureata in medicina. Il libro è molto ardito e scandalizzò. Sono oggi convinta che il transfert non è adatto per gli schizofrenici, che oltretutto faticano a stabilirlo. Con Tommaso Senise ebbi una doppia relazione, un transfert amoroso in poesia e una terapia d’individuazione nello studio. In poesia gli davo del tu, de visu usavo il lei. Per mettere insieme il libro mi feci aiutare da Maria Pia Quintavalla, amica poetessa, che era nella giuria del premio Adonai da me vinto l’anno prima. Diedi il libro, appena terminato, in lettura a un amico, che lo lesse in una notte. Pensai che fosse pubblicabile. L’amico lettore mi consigliò un editore di Lecce. Seguii il suo consiglio. Pagai, ma pretesi di cambiare la bozza di contratto.
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