  
Angelo Riccobene 
Leggendo Bateson ho imparato che ci sono persone disposte a cambiare idea e altre incapaci di farlo. C’è chi vuole comandare o ubbidire e chi non sopporta di farlo. C’è chi fatica per il bene e chi si dibatte nella banalità del male. 
Tutto è diverso inusitato e strano. 
nell'era incominciata delle macchine 
Non come i nonni il padre né la madre 
non come i nostri genitori noi 
cambiati ancora i figli ed i nipoti 
stravolgono già gli usi ed i costumi, 
Senza modelli vecchi ed usi antichi 
né maestri che attrezzano al futuro. 
lasciare la via vecchia per la nuova 
diventa imperativo categorico. 
I modi di parlare e rapportarsi 
i luoghi per trovarsi e riconoscersi 
i lavori le leggi le abitudini 
son tutti da rifare e reinventare 
Tutto è nuovo e inusato donna ed uomo. 
C'è chi corre, chi arranca, chi sta indietro 
e l'amore l'affetto l'amicizia 
corre arranca sta indietro per seguire 
i saperi i ricordi le radici 
che sono il nutrimento della vita. 
Veloci ci cambiamo ed a ciascuno 
mostriamo nello scambio un'altra faccia 
e incontrando e scontrandoci le facce 
continuiamo a comporre e sovrapporre. 
Non amico l'amico dell'amico. 
Non amica l'amica dell'amica. 
Donne diverse ed uomini variati. 
Ma Cecilia che ride piccolissima 
trascina nel suo riso il mondo intero. 
1993 
	 
          
	
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