L'Aggiustapendoli
Recensioni
Recensione su “Punto di vista”n. 42, , anno XI, ottobre-dicembre 2004

Questo originalissimo libro, giunto alla sua terza edizione, già presentato da Maria Pia Quintavalla, primo Premio Nazionale di Poesia Adonai, per il libro edito di donne poetesse , esce con testo a fronte in lingua inglese e si evidenzia subito come fatto di eccezione, supportato, sul piano editoriale, da una impostazione assai ricca di interventi espressivi, “figurine” e quadretti esemplari.
Si tratta di un testo che ci offre la possibilità di accogliere, condividendole, le varie recensioni di illustri critici e giornalisti, oltre l’introduzione, questa volta, di Laura Salandin che nota, in queste pagine una diversa completezza, certamente meritoria, rispetto alle precedenti. E ne pone in evidenza “il lungo e calibrato lavoro di scarto e di centratura dell’immagine sulla parola” e la preminenza assoluta del reale sul fantastico, dando luogo ad un tipo di poesia per così dire”oggettuale”, nata da un racconto di salvazione. Il tutto prende l’avvio dall’incontro di Oretta Dalle Ore, nel 1967, con Tommaso Senise, psicanalista, il quale la portò, attraverso una metodologia non codificata, a superare una terribile schizofrenia paranoide da cui ella era afflitta. Ne nacque una vicenda che tratta dell’opera mirabilmente condotta, di salvazione reciproca di due persone che hanno avuto la forza di compenetrarsi, comprendersi, incamminarsi, per quanto riguarda la donna, verso una nuova via che prende parte alla poesia come strada finale di un’avventura assai pericolosa, da cui a stento, molto raramente, si riesce a venir fuori. Per riconoscenza, Oretta riprese gli studi scientifici, si laureò in medicina e lavorò dodici anni con schizofrenici istituzionalizzati. Nel 1989- 1991 riprese a scrivere poesia civile, come una volta, e nel 1996 pubblicò questo Aggiustapendoli, una raccolta di poesie dedicate al suo analista. Scomparso, un anno dopo, quest’ultimo, ella continua il discorso in un suo gioco interiore. Attraverso internet ne adottò inventandoselo, un secondo in Gianni Riotta. Ed infine, fu a lui che scrisse, dando una nuova veste al suo già noto libro, “Gianni, ce l’ho fatta, riscrivendo l’Aggiustapendoli, ho messo ordine nella mia vita”. La sua opera, che riguarda certamente una poesia di relazione, anzitutto nel rapporto col dott. Senise, ci offre l’immagine di un’adolescenza sofferta, onde i ricordi e le memorie indugiano su persone ed episodi dell’infanzia, mentre ella stessa tenta di superare il discorso personale, per approdare ad una visione sociale, recuperando la coralità del canto, sul presupposto, come lei stessa afferma, che “la vita degli umani è una scogliera di arboreschi coralli che si uniscono e accalcano stringendosi come arbusti intrecciati”. La riflessione storico-politica si intreccia con la vicenda degli intellettuali della Milano di allora, come ben osserva la Salandin, tra i luoghi canonici, tra cui il Giamaica, il Biffi.
Un’autrice e un libro , dunque, a cui occorre ritornare, per approfondire, nella complessità dei metodi filologici da adottare, il dramma umano nei suoi versanti più oscuri, nelle su più insondabili pieghe.
Giuseppina Luongo Bartolini.

L’aggiustapendoli. III Edizione

Luciano Nanni - Prefazioni italiane di Maria Pia Quintavalla e Laura Salandin. Prefazione inglese di Emma Barelli Spina. Impostazione grafica di Cristiana Tomiolo Sandri. Traduzione in inglese (testo a fronte) e correzione bozze di Marina Bianchi. Coordinamento tipografico di Celestino Colombo.
Edizioni Fai d Te Milano 2003.
Poesia e prosa. Fra versificazioni e testi esplicativi si articola questo libro di non consueta forma: terza edizione arricchita da inserti figurativi e traduzione inglese (la prima edizione risale al 1996) grazie anche all’impegno tecnico-critico di un consistente supporto operativo. La disposizione testuale si potrebbe interpretare come diario di esperienze che segue un iter poetico secondo una certa libertà narrante(da considerare anche la versione teatrale).Ritorno –come certifica l’autrice – al “suo antico mestiere di poetessa civile” (cfr. p. 49).

L’aggiustapendoli. I Edizione

Maria Pia Quintavalla - dalla Prefazione (1996)

Si parla di una bellissima, e a lieto fine, storia di un rapporto, che prima che di analisi è tra due persone; che scelgono di "salvarsi", ancorando, come qua accade, tale decisione al linguaggio. Senonché la grandiosa avventura umana prende una strada imprevista anche se coerente, che è quella della scrittura come medicamenta.

Franco Loi - da Il Sole 24 ORE (1996) 

Rinnovato ne è anche il rapporto con la natura – la natura che da sempre i poeti tornano ciechi a guardare qui si rivela in riparlate forme “La pianta che guardava le finestre / coperta di fuliggine e di inverno”, “per l'alone la luna si storceva / verso l'alto quasi ad arrampicarsi”, “Vorrei solo la neve alta tra i pini / far cantare nel gelo aprendo il passo”, “Il pranzo era sotto la paglia / tra gatti alla questua coi cani / e un vivo ricamo / di fervide vespe nel piatto”. 

Bianca Garavelli da – l’Avvenire (1996) 

Oretta Dalle Ore, milanese, una laurea in medicina conquistata durante l’analisi, con “L’Aggiustapendoli” è un’esordiente che scrive poesie da quarant’anni. Ed è una delle persone che amerebbero ringraziare il dottor Freud perché alla psicanalisi devono la loro salute.

Domenico Adriano –.da Avvenimenti Libri (1996)

A vincere qui è l’infanzia, la viva favola della ripetizione dell’infanzia. Un racconto d’amore – vi partecipa anche lo stupore della natura – si snoda attraverso le pagine-gioco di questo libro speciale che è L’aggiustapendoli.

Gianni Riotta – da Pensieri e Parole(1998)

Ho letto il libro di Oretta Dalle Ore. Si chiama L'Aggiustapendoli. E' la storia, in versi, di un'anima, di un amore, di una persona. Consiglio a tutti la lettura. Vi commuoverà, piacerà, stupirà e vi terrà compagnia. 

Emma Spina (2001)

Una storia d’amore straordinaria tra l’autrice il medico gli amici e il mondo

Oretta Dalle Ore (2001)

“la vita che continua oltre le idee / portando nuove gemme di speranza” scrivevo nella canzone all’Italia del 1954, impegnandomi fin da allora, in anticipo su Pasolini, contro le ideologie, e non cedetti mai nonostante l’incomprensione più totale.

PREMIO VAILATE “A. SALA” 
edizione 1997 
sezione poesia opera prima
Primo premio 
L’aggiustapendoli di Oretta Dalle Ore 

PREMIO NAZIONALE DI POESIA A. D. O. N. A. I. 
Primo premio per libro edito di poetesse

L'Aggiustapendoli
| home | catalogo | come ordinare |