Bruna Aprea
La tecnica e la scienza si rincorrono
nell'ignoto con nuovi uomini dei.
Il mare tempestoso della scienza
affoga coi conteggi e le statistiche
l’inconscio nella logica consumo.
La chiara fama è diventata moda
in balia del successo gradimento
coi dinosauri riprodotti piccoli
e i microbi ingranditi a dismisura.
Adesso siamo tutti teste uguali
in corsa tra convegni e conventicole
a inseguire il progresso sempre nuovo
della biociberneticologia.
Con l'efficienza e l'organizzazione,
che sono il patrimonio dei sintetici,
distrutte vilipese boicottate
dal trantran dei burocrati emergenti.
Bruna Aprea
Guardi il giardino che nessuno gode
ogni giorno più bello malinconica?
Cogli una rosa e un'altra, non pensare,
la morte viene e va, tu non ci credere.
La vita è un uragano per chi ignora
la prigionia del vecchio morte e caos.
Non credere alla morte ma saperla
e ricordare gli anni nel cammino
per la scelta dei limiti al volere
del soffrire decidere donare.
Avere tanti anni è un’avventura
che bisogna accettare coi garbugli
che impone riannodando fili e sorti.
Claudio Cattaneo
Gli scalini di seta dei pensieri
intrecciati con corde ritmi suoni.
non approcciano più le idee montagne
isolata nel fare mi ritrovo.
Io non posso fermare i miei pensieri
per la non verità che li disgrega.
Il dire, non nascondere e ignorare,
impone solitudine e coraggio.
La poesia perduta che ritorna
bisogna che si spinga oltre le nuvole
nel sereno su in alto verso il sole.
Il nuovo adorna il vecchio e lo riabilita
rendendolo ridente e confortevole.
Claudio Cattaneo
Il piacere di fare insieme agli altri
ripetendo inventando rinnovando
ritrovando l’antico dentro il nuovo
con l’esperienza la saggezza e lampi
d’iridescente luce fantasia.
La fantasiosa libertà del dire
che mi dona parlando poesia
è tornata col vento e con il sole
che internet dà alla vita tra le nuvole.
Serve un punto d’appoggio per far leva
e sollevare in alto il dire e il fare.
Tanti punti d’appoggio è un movimento
che vola dentro il cielo e si squaderna
con canzoni parole voci suoni.
Gabriele Poli
La giustizia è una maschera che ingombra
affatica distrugge fa spavento
se nasconde protegge inebetisce
i resti delle guerre rabbie lutti.
Evitare le guerre e le vendette
ma non perdere rami foglie fiori
lasciandoli strappare senza frutto.
Nel mondo degli scambi consumismo,
l’uragano dell’essere che abbaglia
scombinando la luce notte e giorno
spiazza i luoghi chiudendo allontanando.
Salvatore Fratantonio
Il coraggio e l’amore poesia
è un dono che vivendolo si dona.
Parola meraviglia voce suono
di passione che accende vita e amore
sconvolgente memoria poesia.
Godere del silenzio nella quiete
traghettante ai pensieri le parole.
Donatella Lanzeni
Chiamare tutto il molto - e nulla il resto -
di quello che si afferra del placebo
è la mela serpente Adamo ed Eva
con l’etica e le stelle dentro e sopra.
Dare senso valore consonanza
all’esistenza scienza del placebo
vagliando la misura variegata
che lo limita affina gli da spazio
nel sapere dottrina conoscenza.
Angelo Riccobene
Franceschini è un esponente della pacificazione, sancita dalla carta costituzionale, redatta dagli eletti del 1946. I democristiani ebbero in quelle prime elezioni il 35,18 per cento dei voti, i socialisti il 20,72 per cento dei voti e i comunisti il 18,97 per cento dei voti. Le elezioni successive precipitarono l’Italia nella guerra fredda.
Non chiedere ma dar speranza pace.
non è molto è pochissimo ma c’è.
La strada della pace è un’invenzione
di qualcosa in comune da spartire.
È seguire la vita andare avanti
non urlare alla guerra ma spaccarla.
Angelo Riccobene
Due guerre mondiali, comunismo, fascismo, nazismo scoppiarono dopo il manifesto futurista in elogio della velocità. Viva il virtuale, che rallenta, pacifica, avvicina.
Cercare il modo altro arte e voglia
di abbellire inventare rifinire
per capire il progresso tradizione
dell’antico moderno vecchio e nuovo.
Luca Giovagnoli
Fare ordine scegliere buttare
è faticoso e stanca come scrivere.
Dare senso alle cose un posto un nome
adagio con pazienza poco a poco.
Disfarsi delle cose rifiutarle
riconoscere il vecchio liso inutile
Non pretendere troppo da se stessi
trovare la misura delegare
considerar le proprie forze e gli altri
continuare però non rinunciare.