Gianni Sutera
Vorrei perdermi nei tuoi sospiri
oppure essere un tutt'uno
con l'essere che sai di essere.
Vorrei navigare
dentro i tuoi occhi
come veliero pirata
all'assalto dei sogni
che arrivano sempre in silenzio
per lasciarti con un nodo alla gola.
Vorrei ascoltare i battiti
non del tuo cuore
quelli li conosco già
ma dei tuoi passi
che mi vengono incontro
come pendolo del tempo
nelle notti di luna
quando la tempesta
accarezza gli scogli dell'anima.
Vorrei sfamare la tua rabbia
dandoti
in comodato d'uso
i miei pensieri
che si perdono
sulle rive del fiume
quando finisce la sua corsa
e chiude gli occhi
nell'orgasmo del mare.
gianni sutera 08
Costruire progetti coi pensieri
scopi fini ragioni in leggerezza
da discutere offrire ricambiare
trasmutando nel vento guerre e storia,
rimandare agli umani riso e lacrime
di se stessi con gli altri in prospettiva,
non cercare altre mete sopportarle
per il meglio che hanno, mai il peggio
considerar sfuggendolo al possibile.
2006
Gianni Sutera
Il computer e internet hanno rivoluzionato l’editoria. Possiedo una casa editrice, perché ho avuto la fortuna d’incontrare Celestino, un artigiano che ha aderito alla rivoluzione e si è inventato il mestiere di coordinatore tipografico. Suo figlio Emanuele viene a casa mia e trasferisce il libro da stampare su una chiavetta. Nel giro di pochi giorni Barbara mi spedisce il pdf del libro via internet dalla Brianza. Barbara nel pomeriggio fa un altro lavoro. Il pdf è corretto nel tempo libero da Lucia, che lavora come interprete in una banca ed è molto pignola. Celestino nel frattempo sceglie la tipografia adatta per stampare il libro. Quattro anni fa, per la Fiera del libro di Torino, abbiamo stampato sette libri in cinque settimane. Quest’anno ho stampato sei libri e sto aspettando la traduzione del settimo, ho anche in progetto una ristampa con inglese a lato. Inventare nuove distribuzioni è l’altra faccia della rivoluzione editoriale. Quest’anno ho persistito nella regalia capillare di poesie con immagini, ho distribuito con successo un librino in sette classi di scuola media e ho presentato tre libri con accompagnamento musicale alla Sapienza di Roma.
Il destino la sorte la fortuna
mi vogliono a Milano dove sto,
contro il senso comune, a ferragosto
raccogliendo aspettando meditando.
Il bisogno di quiete e di silenzio,
tra gli orrori mediatici e gli orpelli
esasperanti di vacanza moda
mal rinunciato finimondo vita,
è riuscito a raggiungermi e placarmi.
Gianni Sutera
Sembra l’alba il tramonto della vita per chi vive con gli altri il proprio andare.
Gianni Sutera
Ieri a pranzo ho parlato del nuovo interesse anglosassone per i greci antichi. È un argomento che non attrae tutti, devo ricordarlo al pranzo di oggi.
Il caso nella vita è il cambiamento
da capire seguire abbandonare
ascoltando provando rifiutando
col cuore con la mente e l’esperienza
di se stessi e degli altri nell’andare.
Gianni Sutera
Con le stagioni cambiano i colori
delle farfalle e gli abiti degli uomini;
e l'epoca, e i misteri, e la natura
che sono sempre uguali e da indagare
adagio, uno alla volta, con pazienza
dentro il ritmo del tempo quotidiano.
Ho abbandonato la lettura di Watzalawick per tornare a Bateson. Sospetto che quanto chiamano doppio legame sia legame insufficiente.
Doriano Scazzosi
Ricevere a pranzo per me è diventato un piacere della giornata. Mangiare insieme per parlare è un lavoro impegno di molti oggi. Io ho la capacità e i mezzi di assecondare questa disposizione. Sono fortunata.
Quello che importa nel ricevere
è non preoccuparsi
di quello che succede
i fini e i progetti sono perle
che tutti possono pescare.
Gabriele Mucchi
Esistere se stessi nel passato
ritrovando i sentieri e le contrade
gli sforzi e le fatiche coi piaceri
le negazioni e gli altri accompagnanti.
Un pezzetto di vita che riemerge
per gli altri condivisa da spartire
dentro l’antica poesia memoria
dà fiato libertà speranza amore.
Per dare speranza a un disperato lo ho invitato a pranzo.
Gli dei che raccontavano i poeti
in Grecia come veri nei poemi
li uccisero i filosofi scoprendoli
sogni brame paure desideri
umani specchi umani dell’umano.
E come non ci fosse ciò che viene
appreso da bambini non dicibile
che canta intona cambia si riaccorda
musa ritmo memoria vita ardore
aprirono al commercio le parole
parole più parole altre parole
la logica il dialogo i sofismi
finché il so tutto imposto da Aristotele
murò nell’ellenismo la cultura.
1996
L’esperienza delle poesie per Giovanni mi ha portato oltre il muro dell’ellenismo. Aristotele ed il suo allievo Alessandro Magno mi hanno donato, con la cultura dell’ellenismo, la capacità di meditare capire incontrare fare. Bateson, che con piacere sto leggendo, penso sia come me un ellenista presocratico.