Angelo Riccobene
Il futuro non voglio prevedere
ma viverlo con gli altri nell’attesa
lunedì martedì mercoledì
quattro occhi otto mani sette teste
condividere dire confidarsi.
Non sono questi tempi di battaglie
rabbie guerre dispetti, ma del fare
adagio con pazienza meditando.
Andare dietro al tempo
non precederlo
né ritardarlo.
Cercare la fortuna
cogliendola nel caso
come un fiore.
Adriana Pullio
Il gioco del sapere e non sapere
ricambiando e irridendo appena appena
è attenzione per l’altro tempo modo
che naviga col vento e con le stelle.
Tra due viaggi e due età che si raccolgono
insieme per capirsi e per scoprire
trovare la misura al dire e al fare
è speranza fortuna sortilegio.
Adriana Pullio
Le idee sono fiammate senza legna
una palla di carta che s’incendia
con bisogno di cura e combustibile
per diventare oggetto voglia vita.
Un oggetto che cambia le abitudini
e diventa speranza di riscatto
toglie il fiato spaventa rende stanchi
ma la fortuna ha il ciuffo solo avanti
e bisogna afferrarla, dietro è calva.
La fiammata è un periodico d’idee.
Elisa Bistocchi
Caro Sergio Romano, chiedo una sanatoria per gli emigrati che lavorano in Italia senza permesso di soggiorno. La legge attuale, che condanna alla prigione da sei mesi a tre anni chi dà lavoro agli emigrati clandestini, è d’impossibile applicazione e trasforma i clandestini in schiavi senza tutela. Per la dignità d’Italia chiedo il suo aiuto. Ho letto con interesse il libro di suo figlio “Misto Europa” e le chiedo come potremmo vivere oggi in Italia senza il lavoro degli emigranti. Affrontare il problema con semplicità e realismo, nella crisi economica che stiamo subendo, ha anche risvolti pratici da considerare. Gli esseri umani non sono macchine, lo sfruttamento e l’odio portano disamore e sventura.
Cordialmente,
Oretta Dalle Ore
Nel vento tra le foglie e la tempesta
strappati via dall’albero e dai rami
caporali di morte e di rovina
trascinano maltrattano snaturano
i lavori incredibili sommersi
ondeggianti nel nulla rabbia morte.
Giuliano Guatta
Esistere se stessi nel passato
ritrovando i sentieri e le contrade
gli sforzi e le fatiche coi piaceri
le negazioni e gli altri accompagnanti.
Un pezzetto di vita che riemerge
per gli altri condivisa da spartire
dentro l’antica poesia memoria
dà fiato libertà speranza amore.
Oggi porterò le mie commedie a un nuovo amico attore incontrato sabato.
Oggi pranzerò con la mia segretaria volante e cenerò con il mio ispiratore – deciderò con loro il mio prossimo fare.
Da soli non si va – si trova insieme
il cammino sentiero bosco prato
nella metaforia della natura
che l’arte poesia musica scienza
dona a ognuno per tutti e agli altri insieme.
La pioggia leggera che cade
deserta i giardini
ma bagna i piccioli alle foglie
tenendole vive.
Il bene ed il male non sono
uguali per tutti
e quello che è meglio non sempre
si riesce a capire.
Adriana Pullio
La fantasiosa libertà del dire
che mi dona parlando poesia
è tornata col vento e con il sole
che internet dà alla vita tra le nuvole.
Il coraggio del vivere e sentire
che si ascolta e racconta di sé all’altro
ridà voce e passione all’avventura
di trovare nel buio luce e voglia.
Senza cercare indietro avanti oltre
con fiducia attenzione garbo forza
afferrare ogni giorno nel possibile.
Assia Djebar
“Queste voci che mi assediano – Scrivere nella lingua dell’altro” di Assia Djebar è il libro che ho comprato stamattina. Assia è la scrittrice che stanno presentando le femministe di Cernusco sul Naviglio nella biblioteca comunale, dove sabato 18 ottobre alle 16,30 sarà presentato anche il mio “Poesie per Giovanni”. Assia Djebar è un’algerina che scrive in francese, durante la sanguinosa guerra di liberazione del suo paese.