Carola Mazot

L’aria fresca dagli alberi le foglie

distacca rinsecchite e fa cadere

dondolanti nel volo sulla terra

la vecchiaia dei giorni e delle notti

nell’anno che finisce ricordando.

Carola Mazot 

Dentro il giovane mondo con pazienza

e coraggio le foglie dell’autunno

bisogna riportare alla memoria.

Carola Mazot 

Non ci sono più foglie verdi in alto

solo qualche brandello accartocciato

che si muove e punteggia verso il cielo.

Carola Mazot

Niente sembra diverso tutto cambia

Il cielo piombo grigio mostra strappi

d’azzurro luce sole pochi e brevi

che sfuggono alla vista che non guarda.

Carola Mazot 

Le macchine senza stagione

di tempo e di luogo

com’è primavera che torna

mi fanno ignorare.

Carola Mazot

Il futuro è gli incontri che continuano

con l’incertezza propria e quella altrui

l’andare e il ritornare procedendo.

Carola Mazot

Trovare per il vento le parole 

per gli alberi e le pietre per il prato

per i giorni e le notti da cambiare. 

Carola Mazot

Non temere le nuvole striate

che non portano i sogni ma la pioggia.

L’acqua il fuoco la terra l’aria ancora

bisogna con pazienza sceverare.

Veronica Manghi

Moltissimi anni fa un’amica comune mi portò a cena Montale con un inganno, gli disse che da me avrebbe incontrato tanti padroni di casa, invece si trovò alle prese con pittori e pittrici, che molto lo festeggiarono, ma che egli disdegnò. Fece poi una scena all’amica che l’aveva ingannato.

Sono ancora una cacciatrice di pittori e pittrici, per le mie strisce, e una nuova amica, incontrata da poco, ha promesso di mandarmi immagini per via elettronica dall’isola di Bali.

Veronica Manghi

 Il buio dell’invidia che l’infante

alimenta con furia rabbia pianto

gridando disperato non compreso

è nascosta memoria di ciascuno.

Dare luce calore condividere

offrirsi compartecipi è la strada.

Uomo donna altro sesso invidia altra

ma la gioia di vivere è la stessa

varcando il narcisismo nichilista

insieme coltivandosi e crescendo.

24-11-06