Bruna Aprea
Guerra e pace notizie tutto e nulla
si possono con calma sceverare.
Il passato che torna o non ritorna
ridà vita al presente o lo rinnega.
Ritrovare la storia e la memoria
dei limiti il possibile il crudele
degli errori le colpe le vendette
dà diritto alla vita nel futuro.
Luke Andrews
Vedo indietro il passato che ho vissuto
tra barbagli e squallori,
sono un'altra persona che si volta
a guardare nel giorno,
son la stessa persona che si avvoltola
nei rigiri del mondo.
Il suono del diverso e dell'uguale
se ne va con il vento
mentre resto ridendo a rabberciare
la mia vita al tramonto.
Oretta Lunedì, 4 agosto 2008
A settembre vita nuova
Quest’anno ho pubblicato sette libri senza mai presentarli, se non approssimativamente una volta alla Sapienza di Roma. Domani vado a Enna. Buone vacanze a tutti. A settembre vita nuova. Sono già impegnata per due presentazioni e ho trovato una procacciatrice di affari letterari molto promettente.
LA SAPIENZA – ROMA
Sabato 5 luglio 2008 - Concerto Lettura
Oretta Dalle Ore poesia
Yuval Avital Israeliano chitarra
Walid Hussein Palestinese percussioni
È LA PACE LA STRADA
La musica la danza lo spettacolo
è bisogno dell’altro impegno voglia
è promessa di dire stare insieme
è disegno di vita pace amore.
La strada della pace è un’invenzione
di qualcosa in comune da spartire.
È seguire la vita andare avanti
non urlare alla guerra ma spaccarla.
I BIGATI
Lo scrivere è un’arte Bisogna senz’assi
che cambia le carte giocare le carte
di chi sa giocare lasciando ai gradassi
ma senza barare che ignorano l’arte
con gli assi da parte. i giochi di parte.
POESIE PER GIOVANNI
Mi manca la sua voce e il suo sorriso
che le parole inventano arrivando.
Gli scalini di seta dei pensieri
intrecciati con corde ritmi suoni
non approcciano più le idee montagne
isolata nel fare mi ritrovo.
precipitai nella schizofrenia paranoide
fui salvata da uno psicoanalista
per riconoscenza mi laureai in medicina
Non pensare che io fratello pianga
maledendo la sorte il mio destino.
Il tempo che ho perduto ormai è tempo
la vita che mi han tolto ormai è vita.
Piangerei se tornasse indietro il sole
a ripetere i giorni i mesi gli anni
ma non l’ombra la luce il canto il suono
non il pianto né il riso mentre cerco
per cercare di nuovo e poi cercare
A gioco finito una festa
con nella notte la morte.
Mi obnubilai vedendolo
piansi trent'anni dopo.
La voce che mi torna con quest'arte
che per te mi piaceva
rende viva di pianto la memoria
delle cose che avemmo
che non potrò mai più riavere uguali
neanche dentro il ricordo
del tempo che per te conobbi vivo.
Italia sempre solo e ancora pianto.
Non per il mondo perso nei ricordi
della storia che non torna eguale
se non nel desiderio di chi ignora
il tempo che si cambia sempre nuovo
nascendo dal passato che distrugge,
ma per la vita d'oggi che ci muore.
Piango solo perduta la speranza
dei giorni della rabbia e dell'angoscia
dell'ira che nell'odio ci sconvolse
strappandoci con lacrime alla guerra
poiché nella rovina il nostro volto
ritrovammo e il senso della vita
con l'armonia del tempo la natura
e fummo insieme liberi e fratelli.
Voi che moriste guardando le stelle
per questa terra or non è molto
e anche voi che per essa via la vita
buttaste senza colpa e contro voglia.
Forse già nell'ignoto che vi prese
male armati e privi di speranza
sapete che la morte non si salva
se non quando la lega a sé la vita,
la vita che continua oltre le idee
portando nuove gemme di speranza
che fa tacere dentro le parole
e ritrovare il ritmo delle cose.
Ma tu sei sempre ancora Italia bella
e sempre è dolce dire patria mia.
Io non pensavo al modo che vivevo
e non cercavo mai dentro il profondo
un senso del capire dire fare.
La poesia mi prese e fu un miracolo
di meraviglia e di condivisione
Misi un anno a scrivere
la mia prima poesia
dedicata all’Italia
Un bel gioco, un bellissimo gioco,
e una volta insieme giocammo
anche alla bella Italia.
La meraviglia mi precipitò
in una dimensione diversa,
estranea, terrifica, mal pensabile.
Parola dietro parola,
pezzetto di carta con pezzetto di carta,
endecasillabo dopo endecasillabo.
la vita che continua oltre le idee
portando nuove gemme di speranza
che fa tacere dentro le parole
e ritrovare il ritmo delle cose.
Ma tu sei sempre ancora Italia bella
e sempre è dolce dire patria mia.
Voi che moriste guardando le stelle
per questa terra or non è molto
e anche voi che per essa via la vita
buttaste senza colpa e contro voglia.
Forse già nell'ignoto che vi prese
male armati e privi di speranza
sapete che la morte non si salva
se non quando la lega a sé la vita,