Cambiar le carte in tavola del gioco
non significa imbroglio se si riesce
a sancire l’accordo tra chi gioca.
Le regole lo stato la fortuna
non sono sempiterne ma variabili
coi limiti del senso e del possibile.
L’impossibile è morte sfacimento
è guerra fuori tempo ritmo suono.
Il ghiaccio del potere è una buriana
che offende spreca gela da scansare
dividendo con gli altri il proprio avere
accogliendo scegliendo disfacendo
senza collera rabbia indignazione.
Il vuoto niente altrui va acculturato
riempito di disegni non distrutto
con altro male nulla contestante.
La cultura potere è una rovina
del dire fare avere cambiamento.
Il potere incultura è senza cruna
per cucire disfare almanaccare.
Tutti soli imperversi aprono porte
sull’abisso del nulla da evitare.
Il denaro potere dei politici
che invita a distruzione va accettato
nel possibile altro costruibile.
Giocare ai bigati
col magro destino
da fuoco al camino
dei tempi passati
rendendoli ingrati.
Un nuovo futuro
con pancia a canguro
da fiato e piacere
al nuovo godere
nel mondo più duro.
La scelta di Nenni
ha reso il mercato
politico un fato
con danni perenni
Non c’è socialismo
non c’è comunismo
sinistra smarcata
con destra malnata
nel mar perbenismo.
Il ridere è un’arte
che cambia le carte
in mano ai violenti
e ai troppi perdenti
che stanno da parte.
Il difficile spazio apprendimento
bisogna valutare e conservare
nell’assedio dei ladri furbi stolti
che non sanno l’apprendere godere
per la guerra competere riuscire
che distrugge le vincite e le perdite
disvalorando distorcendo odiando
riducendo il gran tutto a un puntolino
fracassante nel centro del momento.
Ritrovare l’insieme senza spasimi
è il lavoro dei giorni e delle notti
che s’inseguono sempre per gli uguali.
Rovesciare i pensieri e le persone
nella luce che abbaglia dentro il buio
del possibile altro ritornello.
L’insicura certezza dell’abbaglio
che frastorna scombina inebetisce
può trovare nel nero altri lumini
non mai visti tranquilli conversanti
ombra e chiaro di voci suoni musica.
Ci sono tanti mondi modi vite
per guardare il futuro col passato
le persone importanti e i meno altri
che oscillano la storia e le memorie.
Il troppo molto insieme è senza fine.
Accettare il possibile del fare
precludendo gli spazi senza sforzi
di discussioni inutili svaganti.
Non precedere il tempo né seguirlo:
troppi altri valori e discrepanze
assediano il momento dire e fare.
Non farsi disviare e contagiare
camminando con calma il pieno e il vuoto
del tutto intorno e oltre dei giardini.
Il tempo che si allunga e che innamora
del fare nella vita insieme agli altri
dà con gioia agli scambi percezione
di passato e futuro nel presente.
Tante reti nel mare apprendimento
con molti avanti e indietro condivisi
del possibile bene via dal male.
Ritrovare i pensieri e le parole
del difficile antico vecchio e nuovo
senza colpe né rabbie per gli errori
evitando rimproveri e disguidi.
Le parole del dono poesia
appartengono a tutti non al vento
dentro il cielo sereno e con la pioggia
che alimenta e distrugge nella vita
poco e tanto a ciascuno in bene e in male.
Qualche volta la scelta è di non fare
accettando il momento vuoto e nulla
dell’oggi per le cose di domani.
Il presente possibile del fare
ha il limite del giorno e della notte
per se stessi e per gli altri attorno e intorno
nel rispetto del kairos proprio e altrui.